Le persone che sono portati per le lingue possono fare leva su tre “agevolazioni”. La prima sembra essere fisiologica, come se fosse una tendenza naturale, che le permette di riconoscere e differenziare tra i suoni e anche di riprodurre i suoni meno familiari più facilmente. Secondo, queste persone si sentono al loro agio anche quando fanno degli errori, e ovviamente vengono facilitati ulteriormente da un ambiente didattica in cui gli studenti vengono incoraggiati e aiutati. La terza agevolazione è il loro desiderio di imparare la lingua straniera: studiano con piacere, sono curiosi e vogliono apprendere tutto sulla nuova lingua e la cultura che ne è associata.

Riguardo a questi tre punti, nella mia esperienza da insegnante, ho costatato che le persone amano imparare le cose che le interessano. Riguardo al problema di non essere in grado di udire, identificare e riprodurre suoni, penso che sia simile al concetto di “orecchio musicale” e, al contrario di quanto si crede, questa abilità può essere imparato. Quindi il problema maggiore non è né una mancanza di voglia di studiare né un impedimento fisico! 

Il problema maggiore centra con il secondo punto: essere al proprio agio con gli errori e trovarsi in un’ambiente accogliente che favorisca l’apprendimento. In primo luogo, lo studente dovrebbe sapere che fare errori fa parte del percorso della vita, e in secondo luogo, dovrebbe avere accesso ad un ambiente didattico sano, dove non corre il rischio di essere preso in giro per eventuali errori oppure di una competizione malsana con i compagni. Infatti, in quel contesto la frase “non sei portato per l’inglese” ha effetti devastanti! 

Un approccio mirato

Non importa dove sei ora, o cosa ti è successo in passato, c’è speranza! Infatti, qualche mese fa, vi ho assicurato che tutti possono imparare l’inglese. Ci vuole un corso, dei materiali al livello giusto e un atteggiamento sano per riuscire. 

Una parte del mio approccio si basa sul ridurre l’ansia al minimo per creare il giusto clima per migliorare e imparare. Gli studenti delle medie e delle superiori devono preoccuparsi del loro voto a scuola, ma non nel mio corso. Il sistema di valutazione nelle lezioni private è diverso, quindi non rischiano di trovarsi un voto basso a cui non c’è rimedio. 

Nello stesso modo, aiuto gli studenti professionisti e impiegati con le loro presentazioni, le telefonate con i clienti, e altre situazioni che sono determinanti per il loro lavoro. Possono parlare liberamente, fare errori e chiarire tutti i dubbi prima di trovarsi in situazioni dove la loro performance sia di importanza vitale. Non esiste la possibilità di “perdere il cliente” se fanno un errore, e quindi si possono rilassare.

Un’altra parte del mio approccio comporta stabilire gli obiettivi e per fare questo, bisogna analizzare le necessità dello studente. Perché vuole studiare l’inglese? Quali capacità deve sviluppare? Quali difficoltà particolari potrebbe avere? Ha un limite di tempo?

Un percorso SMART

Se un viaggio di 1000 chilometri inizia con un singolo passo, è da sprovveduti partire senza prima studiare un percorso. Bisogna anche portarsi dietro la mappa! Sicuramente nessuno vuole rischiare di trovarsi fuori rotta, perché puntare nella direzione sbagliata significa non arrivare mai a destinazione. 

Quindi, oltre a fare pace con gli errori e ad affrontare lo studio con serenità, lo studente d’inglese ha bisogno anche di una buona strategia – un piano d’azione con passi ben definiti – per capire da dove partire e per capire quando si raggiunge la meta. 

Un modo molto efficace per stabilire un obiettivo è di usare un metodo ben conosciuto nell’ambito della gestione d’impresa: gli obiettivi SMART. La parola significa “intelligente” e l’acronimo ci fornisce un modo molto chiaro per stabilire dei passi che portano a raggiungere l’obiettivo, come una mappa del tesoro, usando le domande che vi ho posto prima. Infatti le lettere indicano dei descrittori per ogni aspetto dell’obiettivo: gli SMART goals devono essere Specific, Measurable, Actionable, Relevant e Time-bound. 

Sotto il descrittore “Specific”, ci sono altre domande che aiutano a chiarire altri aspetti dell’obiettivo in questione.  È importante definire chi porterà a termine l’obiettivo, cosa farà, quando farà le azioni specificate, dove li farà, e quali limiti ci saranno e come verranno superate. La risposta più importante è il perché, ovvero la motivazione che funge da motore per tutto il processo. 

Decidi il tuo SMART Goal

Con lo schema seguente, potrai riflettere sul tuo obiettivo linguistico, e anche familiarizzarti con alcune parole in inglese che potrebbero essere nuovi. Se vuoi chiarimenti su come posso aiutarti, lascia un commento in fondo a questo articolo.

Specific: identifica la meta con precisione. Cosa vuoi fare? Potresti desiderare di incrementare la fluency, di imparare a parlare, o di eseguire i compiti adeguatamente per ottenere buoni voti durante l’anno scolastico. Tutto è ammesso, l’importante è scriverlo con precisione per poterci focalizzare.

  1. Who: probabilmente questo è un tuo obiettivo, ma potrebbe essere di tuo figlio.
  2. What: cosa vuoi fare (o quale obiettivo hai per tuo figlio)? 
  3. When: quando farai lezione e quando ti dedicherai allo studio?
  4. Where: dove farai le lezioni e dove studierai?
  5. Which: ci sono dei limiti o delle condizioni particolari? Quali sono e come hai intenzione di affrontarli?
  6. Why: la domanda più importante, perché la tua risposta (o quella di tuo figlio) influenzerà l’esito finale. Se tuo figlio non ha un motivo forte per raggiungere questo obiettivo, sarete frustrati entrambi. Come puoi motivare tuo figlio?

– Measurable: come saprai quando raggiungi l’obiettivo? Questa risposta deve contenere un senso di “si / no” oppure un numero. Per esempio, se vuoi superare un esame, l’obiettivo sarà raggiunto quando l’avrai fatto. Se vuoi migliorare i tuoi voti, te ne accorgerai dei progressi dai risultati delle verifiche.

– Actionable: è davvero fattibile e ragionevole? Se è troppo difficile rischi di perdere la fiducia in te stesso, ma se è troppo facile, non sarà una sfida. In che modo potrai raggiungere questo obiettivo? Cosa ti manca?

Relevant: questo obiettivo è rilevante? Ti aiuterà a raggiungere un altro obiettivo?  È affine alla tua vita in questo momento?
– Time-bound
: entro quando vuoi raggiungere l’obiettivo? Definire un limite di tempo aiuta a mantenere l’entusiasmo e a misurare il successo.

Nuove opportunità

Spero di averti dato qualche spunto per riflettere e qualche incoraggiamento. Vorrei invitarti al mio nuovo canale su YouTube dove ho intenzione di pubblicare video didattici, interviste e chicche per aiutare tante persone a parlare meglio e sentirsi al loro agio. Ecco il primo video!

Buona Visione! 

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